giovedì 21 gennaio 2016

RECENSIONE LETTERARIA: La ragazza del treno - Paula Hawkins


Finalmente, dopo mesi e mesi (e mesi e mesi...!), torno nuovamente con una recensione "letteraria" (parolone un po' troppo importante...prendetela per quello che è naturalmente!) e di che genere tratterà mai questo libro? Indovinate un po'..... ma thriller ovviamente!!! Starò mica diventando un po' monotona? Dovrò forse mettermi a leggere "Jane Eyre" o "Guerra e Pace"? Ci farò un pensierino anche se dubito che poi a qualcuno possa mai venire in mente di venire qui a leggere una recensione su questi capolavori...intanto accontentatevi di questa mia umile opinione de "La ragazza del treno".

Questo libro l'ho ricevuto in regalo, devo dire che è da molto che non mi avvicino ad una libreria avendo già altri romanzi in casa prestati o regalati, quindi non sono molto aggiornata sulle novità. Solo adesso ho scoperto che questo romanzo d'esordio, della scrittrice/giornalista inglese Paula Hawkins, ha raggiunto i vertici delle classifiche dei libri più venduti di mezzo mondo in pochissime settimane, tutto grazie al passaparola!

E' stato uno dei pochi casi in cui ho preso in mano un libro e mi ci sono immersa senza aver cercato informazioni al suo riguardo, non ho nemmeno dato un'occhiata al sunto della storia. Venivo da una lettura un po' deludente (se riesco ve ne parlerò) e non avevo grandi aspettative neppure su questo, ho iniziato a leggerlo proprio perché era un regalo e volevo dare soddisfazione a chi me ne aveva fatto dono (la persona in questione mi aveva già chiesto un paio di volte se mi stava piacendo, immaginate l'imbarazzo ogni volta nel dirgli che non lo avevo nemmeno iniziato!).

Anticipo, per chi non lo sapesse, che non sono una lettrice "ossessiva", leggo un libro alla volta (che deve necessariamente piacermi altrimenti è facile che lo molli!) anche a distanza di alcuni giorni dalla fine di uno e l'inizio dell'altro ma soprattutto sono moooolto lenta, dedico pochi momenti della giornata alla lettura perché ho bisogno di immergermi completamente nell'atmosfera quindi non posso farlo durante il giorno quando ho da seguire ben altro, il mio spazio per i libri è relegato alla sera prima di dormire e la sua durata è piuttosto breve in quanto generalmente mi addormento dopo un paio di pagine!!! So che di questo non ve ne può fregar di meno ma era una dovuta premessa per comunicarvi che questo romanzo l'ho terminato in 4 giorni, mio personalissimo record!!!

Mi è piaciuto davvero molto, è scorrevolissimo anzi, più che altro è impossibile staccarsi dalle sue pagine. Non posso dire che si tratti di uno dei libri più belli che abbia letto ma il modo in cui è scritto ti inchioda alle pagine, devi sapere subito cosa accadrà nella pagina successiva, ti dici "ancora questa e poi chiudo" e invece ti ritrovi che sei andato almeno altre 10-15 pagine avanti. 
Mi è piaciuto molto il personaggio principale, Rachel, non certo perché sia una bella persona, tutt'altro, è un personaggio ben costruito ma ricco di difetti e debolezze il cui vizio più grande è l'alcolismo, quindi non certo un'eroina. Per tutta la lettura non riuscirete a provare empatia nei suoi confronti, vorrete casomai metterle le mani al collo o darle un calcione nel didietro e magari anche dirle "Inizia a comportarti da adulta!", accompagnando il tutto con una serie di improperi...
La scrittrice ha secondo me trovato la chiave giusta per affrontare un tema così delicato senza cadere nel melodrammatico ma facendo ben capire al contempo cosa significhi essere "vittima" dell'alcol, per quanto si faccia davvero grande fatica a credere che un personaggio del genere sia vittima di qualcosa o qualcuno se non di se stessa!
Ma Rachel non è la sola protagonista di questo libro che è raccontato anche da altre due donne: Megan e Anna, in comune con la prima hanno senza dubbio il risultare irritanti, in questo libro nessuno fa esattamente una bella figura, siano essi uomini o donne!
Non voglio anticiparvi niente quindi cercherò come al solito di darvi qualche informazione senza svelarvi troppo. 
Come dicevo questo romanzo è narrato in prima persona da 3 donne, Rachel rimane ad ogni modo il personaggio principale, inizialmente sembra che sia tutto quanto scollegato, non sembrano esserci legami di nessun tipo tra queste persone, pian piano però verrà fuori un'altra verità. Paula Hawkins ha voluto giocare molto sulle apparenze nel suo racconto infatti nei primi capitoli tutti i personaggi danno di sé un'impressione che verrà poi messa in discussione, a mio parere questo è stato uno dei punti di forza de "La ragazza del treno", man mano che ci si addentra tra le sue pagine si scoprono delle cose che non ci saremmo aspettati e questo spinge ad andare avanti per scoprire altri peccati, altri vizi ed altri segreti...
 
Il fatto di essere scritto a 3 voci a qualcuno potrebbe dar fastidio, io dopo una iniziale perplessità l'ho trovato invece interessante dato che dà la possibilità di valutare i fatti da diverse angolazioni e quella che poteva sembrare una sola realtà si riduce poi ad un semplice punto di vista.

Fin qui tutto bene ma, come spesso avviene, non è tutto oro quello che luccica ed anche questo romanzo ha una grossa pecca: il finale.
No, non è un finale scontato, almeno non lo è stato per me tutt'altro, sono rimasta sorpresa quando la verità ha iniziato a delinearsi, posso proprio dire che non me l'aspettavo. Purtroppo non è stato questo il punto, mi è rimasto un po' l'amaro in bocca quando, giunta all'ultima pagina, mi sono resa conto che durante la lettura erano stati seminati indizi che non hanno portato a niente, sono rimasti lì, sospesi, senza avere alcun riscontro. Inoltre alcune vicende o frasi dette, non mi son tornate, è stato come se l'autore si fosse dimenticato di aver scritto determinate cose e sia quindi andato avanti fornendo una realtà alternativa (scusate ma non posso dire di più e non so come spiegarvi!). Soprattutto poi sono spariti alcuni personaggi chiave, di loro non si è più saputo niente, ho trovato insomma il finale un po' troppo netto, potevano essere chiarite molte cose ma non è stato fatto lasciando così nel lettore una sensazione di incompletezza.

E' un libro che, se siete tra i pochi che ancora non lo hanno letto e se amate il genere, vi consiglio senz'altro. Come detto sopra ha avuto un successo straordinario ma ho potuto verificare che a moltissime persone non è piaciuto, forse a causa delle modalità di narrazione o forse perché alcuni avevano aspettative elevate, per questo vi consiglio di leggerlo senza troppe pretese, così come ho fatto io e credetemi, allora lo apprezzerete.

GENERE: Thriller

VOTO: 7 e 1/2

TRAMA

La vita di Rachel non è di quelle che vorresti spiare. Vive sola, non ha amici, e ogni mattina prende lo stesso treno, che la porta dalla periferia di Londra al suo grigio lavoro in città. Quel viaggio sempre uguale è il momento preferito della sua giornata. Seduta accanto al finestrino, può osservare, non vista, le case e le strade che scorrono fuori e, quando il treno si ferma puntualmente a uno stop, può spiare una coppia, un uomo e una donna senza nome che ogni mattina fanno colazione in veranda. Un appuntamento cui Rachel, nella sua solitudine, si è affezionata. Li osserva, immagina le loro vite, ha perfino dato loro un nome: per lei, sono Jess e Jason, la coppia perfetta dalla vita perfetta. Non come la sua. Ma una mattina Rachel, su quella veranda, vede qualcosa che non dovrebbe vedere. E da quel momento per lei cambia tutto. La rassicurante invenzione di Jess e Jason si sgretola, e la sua stessa vita diventerà inestricabilmente legata a quella della coppia. Ma che cos'ha visto davvero Rachel?

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